Questa sezione contiene i dati relativi agli incidenti stradali con conseguenze alle persone (feriti o morti) rilevati dalla Polizia Municipale sul territorio comunale; inoltre contiene il resoconto delle altre attività svolte, fra cui: dati relativi alle violazioni accertate e al sistema sanzionatorio, ricorsi amministrativi e giurisdizionali, dati di polizia giudiziaria.
Nelle tavole statistiche sono stati utilizzati i seguenti segni convenzionali:
1. quando il fenomeno non esiste;
2. quando il fenomeno esiste ma i casi non si sono verificati.
Quando il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono.
L’incidente stradale viene definito come «quell’evento in cui è coinvolto almeno un veicolo in circolazione sulla rete stradale e che comporti lesioni alle persone (morti entro il trentesimo giorno e/o feriti)».
Tale rapporto contiene al numeratore il numero (M) dei decessi come conseguenza degli incidenti e al denominatore il numero (I) dei sinistri. Il parametro RM esprime, quindi, il numero medio di decessi verificatisi in un determinato anno, ogni 1000 incidenti.
Questo rapporto di mortalità può essere ulteriormente affinato operando, anziché su tutti gli incidenti verificatisi sulle strade italiane ed i corrispondenti decessi, su particolari sottoinsiemi dell’incidentalità (ambienti stradali, forme di sinistrosità secondo le circostanze che le hanno determinate, tipi di veicoli coinvolti, eccetera).
L’indice di mortalità stradale RM riferito ad un certo anno, misurando il numero medio di morti per incidente, può essere considerato come un indicatore di gravità (o di pericolosità) dei sinistri, tanto maggiore quanto più esso è elevato.
Prescelta una determinata tipologia di incidenti, se si confronta il rapporto RM di un anno con quello, ad esempio, dell’anno precedente si misura l’incremento (o il decremento) nel tempo dei decessi ogni 1000 incidenti e, dunque, si confrontano gli andamenti della gravità media dei sinistri (in termini di morti) nei vari anni.
RF esprime il rapporto di lesività stradale ogni 1000 incidenti ed F il numero dei feriti. Anche in questo caso, RF può essere considerato un indicatore di gravità (o di pericolosità) di incidenti, seppure limitato ai soggetti che, coinvolti in incidenti, non ne sono stati vittime.
Finora ci si è riferiti al concetto di pericolosità media riguardante il sinistro. Se il riferimento è posto sulla persona, in quanto soggetto passivo ed attivo dell’incidentalità, possono costruirsi altri indicatori di pericolosità degli incidenti, come IG (Indice di Gravità) dato dal rapporto tra il numero dei morti e il numero degli infortunati:
dove (M+F) rappresenta la quantità di morti e feriti e dunque l’entità delle persone infortunate nell’incidente. La quantità IG esprime un indicatore di pericolosità, più fine rispetto ad RM, in quanto, a parità di soggetti coinvolti in sinistri, cresce al crescere del numero M di morti e dunque dell’esito letale della forma di sinistro considerata.
Popolazione media: media della popolazione (iscritta come residente all’Ufficio Anagrafe del Comune di Prato) fra l'ammontare all'inizio e alla fine dell'anno.
P_i=popolazione inizio anno
P_f=popolazione fine anno
Dati rettificati: I dati che non coincidono con quelli pubblicati precedentemente si intendono rettificati.
Utilizzo dei dati: È consentito avvalersi dei dati, purché ne sia indicata chiaramente la fonte.
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